Come imparare a suonare la cornamusa scozzese
L'apprendimento della cornamusa scozzese differisce in non pochi punti rispetto a quello di strumenti musicali diciamo più "standard" oppure, se preferite, semplicemente più comuni. Vediamo insieme quali sono le principali differenze. Anzitutto dovete sapere che la tecnica esecutiva della cornamusa scozzese fa un largo uso dei cosiddetti abbellimenti, cioè di note musicali di rapidissima esecuzione che vengono suonate subito prima delle note della melodia, con l'intento, come suggerisce chiaramente il loro nome, di abbellirla, quindi di renderla più interessante all'ascolto.
Dalle prime note ai primi abbellimenti. Tutti gli esempi musicali presenti in questo articolo sono tratti dal mio metodo per cornamusa scozzese.
Alcuni esempi degli abbellimenti più complessi
Gli abbellimenti usati per la nostra cara cornamusa, a differenza di quanto avviene con altri strumenti, sono ben schematizzati e assumono diversi nomi in base alle loro caratteristiche. Ecco che abbiamo quindi, a titolo d'esempio, abbellimenti quali le Gracenotes, gli Strikes, il Throw on D, i Doublings, i Grips (o Lemluath), il Birl, il Taorluath, il Crunluath e via dicendo. Non solo: alcuni abbellimenti sono tipici della Ceòl Beag, mentre altri del Piobaireachd (leggi qui per capire la differenza).
Questo uso massiccio degli abbellimenti è dovuto ad alcune caratteristiche dello strumento che ne limitano le capacità espressive. Per intenderci, mentre la quasi totalità degli altri strumenti è in grado di eseguire le cosiddette dinamiche, cioè di variare il volume del suono durante l'esecuzione, e di effettuare pause tra le note usando i silenzi anche a scopo espressivo, la cornamusa scozzese (come tutte le cornamuse) suona a un solo volume, e non è in grado nemmeno di eseguire pause, cosa che invece altre cornamuse possono fare. Se a questo si aggiunge che può eseguire una scala di sole nove note, eccovi spiegato perché gli abbellimenti diventano assolutamente necessari per riuscire a donare espressività a un brano.
Ma la musica non è fatta solo di abbellimenti, e infatti per migliorare l'espressività dello strumento anche l'uso di alcune figure ritmiche viene stravolto rispetto a quella che sarebbe l'esecuzione diciamo scolastica, quindi classica o tradizionale, donando ai brani una ritmica davvero peculiare. Del resto, anche gli stessi abbellimenti hanno ritmiche particolari, diverse in base al tipo di abbellimento e che non seguono alla lettera la notazione musicale.
Arrivati a questo punto dovete sapere però che la cornamusa scozzese risulta essere tra gli strumenti musicali più ostici da padroneggiare, perché è uno strumento decisamente multitasking. Non è infatti per nulla facile riuscire a gestire la sacca, utilizzando la corretta tecnica della respirazione, suonando al contempo uno strumento che richiede una buona dose di manualità per eseguire correttamente sia la melodia che gli abbellimenti ad essa collegati.
Ecco allora che i nostri amici scozzesi, per semplificare il compito separando tra loro le varie difficoltà che si incontrano durante l'apprendimento, hanno pensato bene di inventare il practice chanter, una specie di flauto da studio munito di ancia doppia che permette all'allievo di imparare le basi sia della lettura musicale che della tecnica strumentale senza dover affrontare al contempo anche i problemi che riguardano la respirazione e la corretta gestione dello strumento.
Insomma, un allievo alle prime armi non parte direttamente sullo strumento vero e proprio, ma deve passare necessariamente da un periodo di apprendistato sul practice chanter. La durata di questo periodo dipende da vari fattori, quali il tempo che l'allievo riesce a dedicare allo studio, l'eventuale pregressa conoscenza della notazione musicale, l'età anagrafica e via dicendo. L'apprendistato sul solo practice chanter in media dura comunque intorno all'uno-due anni. Solo quando l'allievo inizia a conoscere un minimo di brani a memoria sul practice chanter è pronto per tentare il passaggio alla cornamusa. Eggià, perché ancora non ve l'ho detto: ogni brano per cornamusa, pur essendo chiaramente scritto, deve essere memorizzato per evitare di aggiungere la lettura dello spartito alle difficoltà legate al "semplice" suonare lo strumento.
Ecco che allora il practice chanter non sarà utile solo agli allievi alle prime armi. Anche i piper di maggior esperienza, infatti, si trovano a doverlo usare spesso, ogni volta che devono imparare un brano nuovo ma anche quando vogliono studiare senza disturbare tutto il vicinato!
Per dovere di cronaca vi dico fin da ora che esistono vari tipi di practice chanter, ognuno con caratteristiche proprie. Nel prossimo articolo del blog cercherò di darvi alcune dritte per aiutarvi a scegliere il practice più adatto alle vostre esigenze, anche se questa scelta andrebbe fatta sempre seguendo i consigli di un insegnante qualificato.
Come dite? Volete imparare a suonare la cornamusa scozzese da autodidatti? Ahi ahi ahi ahi ahi... Anche se conoscete già la musica, fidatevi: il compito è pressoché impossibile, o almeno, lo è se volete veramente imparare a suonare questo affascinante strumento e non limitarvi a scimmiottare qualche celebre melodia.
Oltre al fatto che, come ho già spiegato, la cornamusa scozzese ha un linguaggio musicale tutto suo che deve quindi essere appreso da chi già lo conosce, stiamo anche parlando di uno strumento di difficile manutenzione e di accordatura complessa, al punto che per suonare decentemente bisogna prima crearsi un notevole bagaglio di conoscenze tecniche atte a far funzionare a dovere lo strumento.
Due practice chanter di diversa lunghezza: standard (sx) e long
Già il fatto che sia credo l'unico strumento al mondo per il quale sono state scritte letteralmente decine di libri dedicati esclusivamente alla manutenzione dovrebbe mettervi sull'avviso...
Del resto, il sottoscritto parla per esperienza
personale: dovete sapere che quando ho iniziato a interessarmi a questo
strumento, ormai una ventina di anni fa, forte del mio diploma di conservatorio
e complice la totale assenza di insegnanti nella mia zona anche io ho tentato
di imparare a suonarlo da autodidatta.
Un esempio di brano con i relativi abbellimenti
Ben presto ho però capito che per far le cose seriamente un insegnante era assolutamente necessario, e così mi sono ridotto a fare oltre duecento chilometri a settimana solo per raggiungere la scuola più vicina a me. Una tendenza che col passare degli anni si è pure aggravata, visto che quando ho deciso di volermi specializzare sempre più sullo strumento ho dovuto trasferirmi per due anni in Scozia per studiare con insegnanti di altissimo livello! Cosa non si farebbe per amore della musica e di quelli che io chiamo affettuosamente "strumentacci", vero?