Come scegliere le ance per i bordoni della cornamusa scozzese
Se ricordate, nell'articolo riguardante la scelta della cornamusa avevamo già detto quanto sono importanti i bordoni per l'insieme sonoro dello strumento, al punto che qualcuno è arrivato a dire che i bordoni SONO la cornamusa proprio perché rappresentano il suo elemento più caratteristico. Chiaro allora che la scelta delle giuste ance è un argomento da prendere seriamente in considerazione, non solo perché riguarda il tipo di suono che vogliamo ottenere dal nostro strumento ma anche per altri fattori che vanno dalla stabilità dell'intonazione alla fatica richiesta nel suonare.
Quando si parla delle ance dei bordoni la primissima cosa da imparare è che ne esistono di due categorie principali, ovvero ance in canna oppure in materiale sintetico. Per quanto riguarda le prime, che naturalmente sono il modello tradizionale, c'è sinceramente poco da dire, se non che hanno un suono sicuramente più morbido e caldo, in definitiva più bello, rispetto alle colleghe sintetiche. Tuttavia presentano anche una lunga serie di problemi legati al loro funzionamento, che fanno prediligere le sintetiche alla stragrande maggioranza dei piper contemporanei. Le ance in canna, infatti, non solo sono difficili da mettere correttamente in funzione, ma hanno anche la brutta tendenza a immagazzinare molto in fretta l'umidità del fiato, fermandosi di frequente e presentando forse un po' più problemi del tollerabile per quanto concerne l'instabilità nell'intonazione. Nonostante ciò, teniamo a precisare che queste ance hanno conservato comunque una loro quota di estimatori, attratti dalla bellezza del loro suono, all'interno del grande mondo delle cornamuse scozzesi, anche se si tratta di un fenomeno indubbiamente di nicchia.
Per quanto riguarda le ance sintetiche, invece, il discorso si fa ampio, non fosse altro perché ormai il mercato è saturo di modelli anche molto diversi tra loro sia per la scelta dei materiali usati che, conseguentemente, per il tipo di suono che se ne ricava. Per poter comprendere meglio in cosa consistono le varie differenze iniziamo col vedere com'è fatta e come funziona un'ancia da bordone, mettendo contemporaneamente a confronto un modello in canna con uno sintetico di struttura standard.
Nell'immagine seguente potete notare che entrambi i modelli di ancia hanno in comune alcune parti principali:
1. Tenone. Ricoperto di filo di canapa cerato
nero, è la parte che viene inserita nel bordone.
2. La briglia, in inglese "bridle". Mossa lungo la linguetta ne regola l'apertura, così da poter adattare la quantità di aria necessaria a far funzionare l'ancia del bordone in base alla durezza dell'ancia del chanter. Con un'ancia del chanter più dura sarà necessario aprire di più la linguetta spostando la briglia in direzione della sua base, mentre con un'ancia del chanter più morbida la briglia andrà regolata spostandola verso la punta della linguetta, così da chiedere meno aria.
3. La linguetta. È la parte che vibra e che quindi crea il suono; sotto di essa il corpo dell'ancia si apre, così da far passare l'aria verso il bordone.
4. Il corpo dell'ancia.
A sinistra un'ancia tradizionale in canna, a destra un'ancia sintetica
Come potete notare, però, l'ancia sintetica ha anche un ulteriore elemento: si tratta della vite che serve per regolare l'intonazione dell'ancia (5), chiamata in inglese "tuning screw", e che permette di controbilanciare il lavoro della briglia. Dovete infatti sapere che se aprite l'ancia muovendo il bridle verso la base della linguetta, oltre a cambiare la quantità d'aria necessaria per far funzionare l'ancia ne viene modificata anche l'intonazione, che in questo caso si abbassa. Al contrario, più l'ancia viene chiusa muovendo il bridle verso la punta della linguetta e più l'intonazione dell'ancia sale. Per riuscire a mantenere i bordoni nella posizione ideale per farli suonare al meglio serve allora bilanciare l'intonazione dell'ancia grazie all'ausilio appunto di questa vite, il cui funzionamento è molto semplice: quando viene avvitata la camera interna dell'ancia si riduce, alzando l'intonazione, mentre svitandola la camera interna aumenta di dimensione abbassando il pitch dell'ancia. Come sempre avviene in musica, infatti, anche per le ance vale la regola d'oro per cui uno strumento sarà tanto più acuto quanto più sarà piccolo, o tanto più grave quanto più sarà di grosse dimensioni. Una regola che, se ci pensate, nel caso delle ance vale sia per la linguetta che per il corpo dell'ancia, le cui dimensioni interne sono regolabili appunto grazie alla tuning screw.
A questo punto vale la pena spendere due parole sui tipi di tuning screw esistenti, perché non tutte le ance presentano lo stesso tipo di vite: oltre a quelle con la vite esterna tipo l'ancia della foto sopra, ci sono infatti ance che hanno una vite interna alla parte terminale del corpo sonoro, per intenderci quella opposta alla sezione che entra nel bordone, e che viene regolata tramite una chiave a brugola. Altre ance sintetiche invece sono sprovviste di tuning screw, ma questo non vuol dire che non se ne possa regolare l'intonazione, anzi: questa importante operazione viene eseguita semplicemente allungando o accorciando il corpo dell'ancia, opportunamente suddiviso in due sezioni a incastro. Vedremo alcuni esempi dei vari sistemi nelle prossime foto, ma prima voglio parlarvi di un ultimo argomento, ovvero i materiali usati nella realizzazione del corpo dell'ancia e delle linguette, che come potrete facilmente intuire influiscono non poco sia sul timbro dei bordoni che sull'uso generale dell'ancia.
Per quanto riguarda il corpo dell'ancia, pur con le dovute differenze tra un modello e l'altro i materiali sono sostanzialmente due, ognuno con caratteristiche proprie, pregi e difetti inclusi.
Pasta di legno e simili: trattandosi di materiali porosi permettono di suonare a lungo senza fermarsi a far asciugare le ance perché riescono ad assorbire buona parte dell'umidità prodotta dal fiato. Una volta sature però queste ance richiedono un tempo di asciugatura molto lungo, anche oltre un giorno, e non sono quindi adatte in quelle occasioni in cui è richiesto di esibirsi per tempi prolungati, come nell'arco di un'intera giornata. Tendenzialmente questo tipo di ancia ha un suono più tenue e caldo rispetto ai modelli in materiale plastico, ma questa regola non vale per tutte le ance in circolazione perché il tipo di suono dipende anche dal materiale della linguetta, come vedremo tra poco.
Materiale plastico: si tratta di ance che possono suonare per tempi consecutivamente meno lunghi rispetto a quelle in materiale poroso, perché chiaramente tendono ad accumulare più in fretta l'umidità. Però hanno il grosso vantaggio di asciugare molto rapidamente (in estate oppure in luoghi particolarmente secchi anche in cinque minuti), per cui permettono di esibirsi per tempi anche molto prolungati, a patto di avere qualche pausa ogni tanto per lasciarle asciugare. In linea di massima queste ance hanno un suono piuttosto pieno e potente, ma anche in questo caso vale la regola della linguetta.
Vista l'importanza di quest'ultima componente per determinare il suono dell'ancia, vediamo allora adesso i materiali con cui vengono realizzate le linguette, con le relative caratteristiche.
Plastica: forse il materiale più diffuso, ha un suono piuttosto caldo e mai eccessivamente forte. In questo caso le linguette risultano essere di dimensioni ridotte, con la conseguenza che per regolare l'apertura dell'ancia bastano movimenti davvero minimi del bridle.
Fibra di carbonio: altro materiale molto usato ai giorni nostri, tende ad avere un suono più ricco e potente rispetto alla plastica. Le ance realizzate con questo materiale hanno linguette piuttosto lunghe, il che permette un maggiore agio nella regolazione dell'apertura tramite il bridle perché meno sensibili ai micromovimenti.
Canna: ancora in uso fino a pochissimo tempo fa sembra oggi scomparsa dalla produzione delle linguette, ma non si può escludere a priori un suo ritorno nell'immediato. Sebbene dotate di un suono sicuramente più caldo rispetto alle ance con linguette in plastica o fibra di carbonio, chiaramente le ance con linguetta in canna presentano almeno in parte i problemi di stabilità propri delle ance tradizionali, in quanto la canna assorbe anche troppo rapidamente l'umidità creando in fretta problemi di intonazione.
Attualmente i materiali più usati per le linguette sono quindi la plastica e la fibra di carbonio, e non è raro trovare set di ance che presentano una combinazione dei due tipi di linguetta. Molti piper, infatti, amano avere un bordone basso dotato di un suono potente, come quello dato dalla linguetta in fibra di carbonio, mentre preferiscono avere linguette in plastica per i bordoni tenori così da non eccedere con il loro volume. Per finire, va detto che in passato sono stati fatti esperimenti anche con linguette realizzate in altri materiali come metallo o fibra di vetro, poi abbandonati a causa dello scarso successo commerciale.
Nello scegliere quali ance per i bordoni sono più adatte a voi iniziate quindi a pensare che tipo di suono vi piacerebbe ottenere dal vostro strumento, tenendo presente che le ance influiscono almeno per il 60-70% sulle caratteristiche timbriche, e orientatevi in base alla nostra guida. Tenete sempre presente che in caso di dubbi potete contattarci per avere un parere professionale, usando i recapiti presenti qui sul sito. Da parte nostra come sempre abbiamo selezionato alcuni modelli di ance che riteniamo tra i migliori in circolazione sia per quanto riguarda le caratteristiche timbriche che la facilità nell'utilizzo, anche a livello di fiato richiesto (perché alcune ance attualmente sul mercato richiedono davvero troppo aria per funzionare bene, con conseguente fatica inutile nel suonare). Le trovate in vendita nell'apposita sezione del sito ma, prima di lasciarvi, come promesso eccovi spiegate alcune delle loro caratteristiche principali.
Due classiche ance Ezeedrone, entrambe realizzate in materiale poroso. A sinistra il modello standard, a destra l'Increased Absorption che, come suggerisce il nome, permette di suonare più a lungo grazie a una maggiore capacità di assorbimento dell'umidità. Queste ance sono dotate di una linguetta in materiale plastico sia sui bordoni tenori che sul basso.
Due ance per bordoni tenori Canning. A sinistra il modello standard, in materiale poroso, a destra il modello Blue in materiale plastico. In questa foto trovate due ance per i bordoni tenori, con linguetta in materiale plastico, perché come vedremo nella prossima foto questi set di ance presentano una linguetta in fibra di carbonio sul bordone basso. Nelle ance Canning la tuning screw si trova all'interno, nella sezione superiore dell'ancia (quella nera), e richiede quindi una chiave a brugola per essere regolata.
Un'ancia Canning per bordone basso, che come già accennato è dotata di una linguetta in fibra di carbonio.
Due ance Balance Tone standard, ideate da Bruce Hitchings di Highland Reeds. In materiale plastico e dotate di linguette anch'esse in plastica, queste ance non presentano una tuning screw perché l'intonazione viene regolata allungando e accorciando direttamente il corpo dell'ancia. Nella sezione superiore, al posto della tuning screw presente su molte ance in questa posizione, trovate un dispositivo che permette di chiudere a piacere il foro posto sotto la linguetta. Se guardate attentamente, l'ancia a destra presenta il foro chiuso a metà, un'operazione che consente di regolare il volume del bordone bilanciando così tenori e basso a proprio piacere. Non solo, grazie a un semplice movimento questo dispositivo consente anche di chiudere completamente l'ancia nel caso iniziasse a dare problemi durante un'esibizione. Una manovra che con altri tipi di ance può essere fatta soltanto chiudendo direttamente il bordone tramite appositi tappi oppure chiudendo la linguetta col bridle, che però poi dovrà essere regolato nuovamente da capo. Insomma, non proprio la cosa più comoda da fare!