Cornamuse fantasma

31.10.2023

La Scozia, si sa, è da sempre terra di castelli, di fantasmi e di misteri. Dalle Highlands alle Lowlands, da Glasgow a Edimburgo fino alle più remote isole, non c'è angolo di questo meraviglioso Paese che non sia legato a qualche leggenda di fantasmi, di fate, elfi, folletti, streghe, vampiri e chi più ne ha più ne metta.

Naturalmente, dal momento che la cornamusa è lo strumento nazionale per eccellenza, non possono mancare nemmeno le leggende che parlano di misteriosi e malinconici piper spettrali, condannati dalla malasorte a suonare il proprio strumento in eterno (ma siamo poi sicuri che questa sia veramente una condanna?). In realtà si potrebbe addirittura sostenere che l'intero Paese è costellato di storie di questo tipo, per cui, per festeggiare Halloween a modo nostro, abbiamo deciso di dare una bella rispolverata ad alcune delle più significative. Eccovele!

Nel presentarvele vi ricordiamo che il nostro Ottavio, tra le altre cose, è anche autore di un libro dedicato proprio ai fantasmi e alle leggende scozzesi. Se vi interessa lo trovate in Amazon e presso tutte le più importanti librerie online, oppure potete acquistarlo direttamente da noi seguendo questo link. 

IL PIPER DEL CASTELLO DI EDIMBURGO

Il castello di Edimburgo e i suoi dintorni sono avvolti da una misteriosa leggenda che parla di uno spirito errante appartenente a un suonatore di cornamusa. Si racconta che alcuni secoli fa, quando vennero riscoperti i tunnel sotterranei che collegano il castello a diverse parti della città, questo sfortunato musicista venne scelto per esplorarli. 

In realtà il suo compito era abbastanza semplice: doveva camminare lungo i tunnel suonando la cornamusa in modo che le persone in superficie potessero seguire il suono e comprendere la direzione dei tunnel. Il piper iniziò un brano, ma a metà del percorso lungo il Royal Mile il suono della cornamusa si interruppe improvvisamente. Allarmati dalla sua scomparsa, gli abitanti della città inviarono una squadra di soccorso per cercare di recuperarlo, ma, misteriosamente, di lui non venne trovata nemmeno un'impronta. Il musicista era svanito nel nulla.

Da allora, e fino ai nostri giorni, si narra che di tanto in tanto si possa ancora udire il suono di una cornamusa provenire dai tunnel che si trovano sotto il Royal Mile oppure dai cunicoli interni al castello. Il nostro piper pare quindi essere rimasto intrappolato tra il mondo dei vivi e quello dei morti, continuando a suonare le sue melodie in un'eterna ricerca di una via d'uscita dai misteriosi sotterranei della capitale scozzese.

IL PIPER DI DUNTRUNE

Il castello di Duntrune, situato nell'Argyll and Bute e più precisamente sulla sponda nord del Loch Crinan, è un luogo da sempre intriso di storia e mistero. Costruito nel XII secolo dal Clan MacDougall, questo castello ha il raro privilegio di essere considerato il più antico castello scozzese ancora abitato, sebbene sia più volte passato di mano in mano nel corso dei secoli. Dopo i già citati MacDougall venne infatti conquistato dai Campbell, che ne mantennero il possesso per varie generazioni prima di cederlo ai Malcolm di Poltalloch alla fine del XVIII secolo. Oggi il castello è di proprietà del capo del Clan Malcolm, Robin Neill Lochnell Malcolm, XIX Laird di Poltalloch, che vi risiede.

Ma ciò che rende davvero affascinante questo luogo è la leggenda del piper fantasma. Si racconta infatti che in alcune occasioni lo spettro di un antico suonatore di cornamusa apparirebbe sulle mura più alte del castello, tutto intento ad esibirsi col proprio strumento come se nulla fosse. Altre volte la sua presenza si farebbe sentire invece solo tramite il suono della cornamusa o attraverso rumori misteriosi come passi, colpi sui mobili e sui muri e via dicendo. Insomma, con tutto il solito repertorio tipico di molte manifestazioni paranormali.

Ora, personalmente troviamo che la storia di questo sventurato e coraggioso musicista sia particolarmente emozionante, soprattutto per chi, come noi, non solo ama profondamente la musica ma è anche sensibile a valori quali leatà e onore. 

Nel XVII secolo, il capo dei MacDonald di Dunnyveg, Alasdair MacColla Chiotaich MacDhòmhnaill, per gli amici "Colkitto" e forse più noto col nome anglicizzato di Alexander MacDonald, riuscì a strappare il castello di Duntrune dalle manacce dei Campbell per un breve periodo. Per chi non lo sapesse, tra i MacDonald e i Campbell esisteva da secoli una sanguinosa faida, e in quel preciso momento storico la loro già notevole rivalità sembrava essere infiammata ulteriormente dalle lotte politiche e religiose dell'epoca, perché i cattolici MacDonald combattevano a fianco dell'esercito govenativo contro i protestanti covenanters, sostenuti tra gli altri anche dai Campbell.

Dopo aver conquistato il castello, MacColla vi lasciò una piccola guarnigione a difesa, comprendente anche il proprio piper personale. Peccato solo che i Campbell decisero di approfittare della sua assenza per assaltare il castello in forze, riuscendo a riconquistarlo e massacrando senza pietà tutti i MacDonald presenti. Tutti, fatta però eccezione per il nostro piper, che venne risparmiato grazie al suo elevato status sociale. A quel tempo, infatti, i piper dei clan delle Highlands erano secondi per importanza solamente al capoclan, una cosa che permise al piper non solo di essere risparmiato, ma anche di godere di una certa libertà di movimento all'interno del castello, pur rimanendo un prigioniero a tutti gli effetti.

Un giorno, mentre si trovava sulle mura intento a scrutare l'orizzonte, il piper vide avvicinarsi la barca di MacColla, che era del del tutto ignaro del fatto che il castello era stato riconquistato dai Campbell. Per avvertire il suo signore del pericolo il piper decise allora di suonare un brano a lui ben noto, commettendo deliberatamente alcuni errori con l'intento di comunicare che qualcosa non andava. MacColla comprese immediatamente che degli errori simili commessi da un piper di comprovata bravura non potevano essere casuali e tornò indietro, salvando sé stesso e i suoi uomini. Purtroppo per il piper, anche i Campbell capirono però fin troppo bene cos'era successo, e per punizione gli mozzarono entrambe le mani, lasciandolo poi morire dissanguato.   

Una curiosità musicale: la leggenda narra che il brano che il piper suonò per avvertire MacColla era il piobaireachd "The Piper's Warning to his Master" (L'avvertimento del piper al suo signore), che non per nulla è stato poi intitolato così e che è anche noto come "Caismeachd a Phiobaire da Mhaighsteir" in gaelico scozzese. 

Subito dopo la morte del piper iniziarono a verificarsi i numerosi fenomeni paranormali che secondo alcuni testimoni persisterebbero ancora oggi. Curiosamente questa leggenda sembra essere stata almeno in parte confermata quando, verso la fine del XIX secolo, durante dei lavori di ristrutturazione si riportò alla luce uno scheletro maschile sepolto nel cortile del castello. Tale scheletro era privo di entrambe le mani, che parevano essere state mozzate, a conferma della crudeltà subita dal piper. Sebbene lo scheletro sia stato in seguito sepolto con tutti gli onori nel cimitero locale, le manifestazioni paranormali non sono mai cessate. Alcuni credono che il piper continui a cercare le sue preziose mani, che non sono mai state ritrovate, mentre altri sostengono che il rito protestante con cui venne sepolto lo scheletro contrastava con la fede cattolica del piper, ed è forse questo a tenerlo inquieto. Speriamo solo che un giorno non troppo lontano l'anima del povero piper possa trovare quella pace che tanto a lungo le è stata negata sulla terra.

IL PIPER DI CULZEAN CASTLE

Lo splendido castello di Culzean, situato nel South Ayrshire, è considerato uno dei castelli più infestati di tutto il Regno Unito. Uno degli spettri più apprezzati tra i tanti che vi aleggiano appartiene a un piper, ed è noto per manifestarsi nelle notti precedenti i matrimoni di membri della famiglia Kennedy e anche, almeno secondo la tradizione, durante le classiche "notti buie e tempestose", tanto per non farci mancare un po' di originalità. Talvolta viene avvistato mentre suona anche in un luogo poco distante dal castello chiamato Piper's Brae, letteralmente "il pendio del piper".

La leggenda legata a questo spettro racconta di come il malcapitato ebbe l'incarico di esplorare le grotte sottostanti il castello al fine di verificare, indovinate un po', che esse non fossero infestate da fantasmi... Un argomento evidentemente di grande interesse per i nostri amici scozzesi! 

Il piper iniziò a suonare all'ingresso delle grotte, situato proprio alla base della scogliera, e vi si addentrò senza esitazione, accompagnato dal suo fido cagnolino. Per un certo periodo si udì il suono della cornamusa allontanarsi gradualmente, solo saltuariamente interrotto dal debole abbaiare del cane. Poi tutto svanì nel silenzio più assoluto. 

Inizialmente i presenti pensarono che il piper avesse semplicemente scoperto un'uscita alternativa. Tuttavia, quando ci si accorse che sia lui che il cane non facevano più ritorno, fu evidente che era accaduto loro qualcosa di sconcertante. Venne inviata allora una squadra di soccorso nelle grotte, ben attrezzata per l'operazione di ricerca, ma non si riuscì più a trovare alcuna traccia né dell'uomo né del suo fedele compagno a quattro zampe.

A quanto pare si direbbe possibile che le grotte di Culzean fossero già all'epoca abitate da entità paranormali, ma se così non fosse è certo che lo siano diventate in seguito a questi eventi. Il più delle volte sembra infatti che il suono della cornamusa spettrale provenga proprio dalle grotte per poi diffondersi per tutto il castello, il che rende l'atmosfera di Culzean ancora più intrisa di fascino e mistero.

I FANTASMI DI GLENCOE

Il 13 febbraio del 1692 il famigerato Massacro di Glencoe segnò per sempre quella che è considerata da molti come la più bella valle delle Highlands scozzesi. In quella fatidica data re Guglielmo III d'Orange ordinò infatti la punizione dei MacDonald di Glencoe a causa di un ritardo nella firma del giuramento di fedeltà al nuovo re, che avrebbe garantito al loro clan il perdono reale dopo la prima insurrezione giacobita. Qui è importante sottolineare che tale ritardo fu solo in parte voluto dal capoclan MacIain of Glencoe, ma che in larga parte venne causato dalle avverse condizioni meteorologiche e da altri fattori non dipendenti dalla sua volontà. 

In ogni caso, nelle due settimane che precedettero il massacro i soldati governativi provenienti da Fort William si erano fatti ospitare dai MacDonald per ben dodici giorni, presentandosi come amici. Il 13 febbraio ricevettero però l'ordine di uccidere tutti i MacDonald a tradimento, cogliendoli di sorpresa nel sonno; un comportamento che già all'epoca venne considerato come sacrilego perché violava le sacre regole di ospitalità delle Highlands. 

Tuttavia, per correttezza, bisogna dire che la responsabilità del massacro deve essere data solo parzialmente ai soldati, che anzi in alcuni casi si rifiutarono di eseguire gli ordini e che per quanto fosse loro possibile tentarono anche di avvisare i MacDonald di quanto stava accadendo. Il principale responsabile, naturalmente insieme al re, va ricercato invece nel capitano Robert Campbell, che guidava la guarnigione e che proprio in quanto Campbell era un nemico giurato dei MacDonald. Una vecchia rivalità tra clan che durava da secoli e di cui abbiamo già parlato raccontando la leggenda del piper di Duntrune. 

Il massacro causò già il giorno stesso la morte di trentotto MacDonald, mentre decine di altri sventurati, soprattutto donne e bambini, morirono nei mesi seguenti di freddo, fame e stenti dopo esseresi rifugiati sui monti circostanti a causa dell'incendio delle loro case da parte dei governativi. 

A causa del dolore causato da questi tragici eventi si racconta che gli spiriti dei MacDonald infestino ancora la valle, in particolare durante l'inverno e nell'anniversario del massacro. Le manifestazioni includerebbero ombre, urla, una specie di rievocazione in chiave spettrale del massacro, rigorosamente all'alba del giorno dell'anniversario, e persino il suono di cornamuse invisibili. Secondo una leggenda locale, infatti, quando i soldati fecero ritorno a Fort William dopo il massacro furono accompagnati per tutto il tragitto da un gruppetto di piper fantasma. Che appartengano a loro le cornamuse che, almeno stando alle numerose testimonianze raccolte durante i secoli, ancora oggi sembrano risuonare nella vallata? 

Chi ha la sventura di chiamarsi Campbell sembra essere più incline a sperimentare questi eventi soprannaturali, come se anche ai giorni nostri rimanesse condannato a scontare le colpe dei propri antenati. Le apparizioni sembrano essere più frequenti tra le rovine dell'Inverrigan House, dove nove MacDonald furono massacrati, e presso la Signal Rock, da cui venne lanciato il segnale che diede inizio al massacro. Unica nota positiva in mezzo a tanto orrore, una suggestiva leggenda sostiene che alcuni MacDonald riuscirono a evitare il massacro grazie alle grida della Caoineag dei MacDonald, un antico spirito legato al clan che annuncia una sciagura imminente con il suo pianto disperato, udibile solamente nei pressi di una cascata. 

IL PIPER FANTASMA DI KINNAIRD HEAD

Sebbene il castello di Kinnaird Head, da tempo trasformato in un suggestivo faro, sembri essere libero da presenze spettrali, non si può dire lo stesso per la vicina Wine Tower, una piccola torre medievale che risulta essere più antica del castello stesso. Questa affascinante torretta ospita infatti non uno ma ben due spiriti, legati tra loro da una tragica storia d'amore.

Si racconta che secoli fa la figlia del Laird, una giovane ragazza di nome Isobel, si innamorò perdutamente del piper di famiglia. Il padre, disapprovando la relazione, prese una decisione che avrebbe portato a tragiche conseguenze: decise infatti di spaventare il giovane innamorato incatenandolo a una roccia situata nella grotta marina sottostante la torre. Tuttavia la situazione sfuggì presto al controllo del crudele Laird, e quando l'alta marea salì, la grotta venne sommersa, facendo annegare il povero musicista

Quando Isobel apprese della tragica morte del suo amato, devastata dal dolore, decise di porre fine alla sua stessa vita gettandosi dalla torre. La caduta la portò a infrangersi sulle rocce sottostanti, in un punto che ancora ai giorni nostri viene dipinto con della vernice rossa, in memoria del sangue versato ingiustamente dalla ragazza. Da allora, il fantasma di Isobel è stato visto spesso correre tra il castello e la torre, soprattutto all'avvicinarsi delle tempeste, al punto che la sua apparizione è considerata dai locali un presagio sicuro di maltempo in arrivo, come se lo spettro funzionasse da "stazione meteo" paranormale. Del resto, chi non vorrebbe un fantasma come meteorologo preferito?

Inoltre nelle notti di tempesta si dice che sia anche possibile udire il suono di una cornamusa provenire dalla grotta sommersa, come se il piper stesse suonando ancora oggi in onore della sua amata Isobel. 

Questa tragica storia d'amore e il forte legame esistente tra i due spiriti, che sembrano essere rimasti in qualche modo uniti anche nella morte, fanno della Wine Tower un luogo intriso di sinistro romanticismo e di mistero, rendendo il castello/faro di Kinnaird Head e la sua torretta medievale una destinazione assolutamente da non perdere per tutti gli amanti di storie paranormali.

HAPPY HALLOWEEN EVERYBODY!!! 

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